Igor Vazzaz

sabato 1 aprile ORE 19:00

Bistrot 11 11

Piazza San Martino - Lucca

INGRESSO LIBERO

 igor cionimario

Presentazione del libro di Igor Vazzaz

 

Cioni Mario...

di bertolucci - Begnini

per Roberto Benigni

Edizione ETS, 2017

 

Al debutto nel dicembre 1975, Cioni Mario di Gaspare fu Giulia rappresenta un crocevia fondamentale, non solo per la carriera del suo autore e interprete Roberto Benigni, ma per il panorama teatrale e comico italiano, entrambi destinati, in breve, a una profonda mutazione.

Spettacolo sorto all’interno e in cosciente contrapposizione alla neo-avanguardia romana, il monologo del Cioni è comicamente osceno, linguisticamente genitale, efficace portatore di riso e parola, elementi per cui il panorama artistico coevo nutriva grande sospetto, preferendo loro la potenza dell’immagine e dello shock intellettuale. In tale contesto, un attore completamente solo, immobile per oltre cinquanta minuti, mani in tasca sotto la luce fioca di un’ordinaria lampadina, con la sola forza di un racconto infarcito d’un ferocissimo turpiloquio dalla connotazione blasfema appariva un’opzione teatralmente inconcepibile. Eppure, in quel briccone divino con le fattezze d’un ragazzo della campagna toscana, in quella lingua materica e sporca da cupo pinocchio contemporaneo, si fondono, grazie al contributo del co-autore e regista Giuseppe Bertolucci, istanze tanto disparate quanto urgenti: il tramonto della cultura contadina, con la poetica violenza e il dolore atavico già al centro della riflessione pasoliniana, il terrore e l’inquietudine novecenteschi innervati di comunismo e psicanalisi, la gorgonica irriducibilità della maschera, elemento sopravvivente e solo in apparenza residuale del grande teatro. Nel delirio solipsistico di questo fool scespiriano trapiantato in Toscana, risuonano con paradossale coerenza elementi tra loro eterogenei, sino a lambire grandi autori della letteratura quali Rabelais, Dostoevskij e Kafka, che l’attore scopre grazie all’amico e primo mentore Bertolucci.

Nonostante una sorta di successiva rimozione, Cioni Mario costituisce l’alter-ego con cui Benigni debutta in scena, in televisione (nel 1976) e al cinema (con Berlinguer ti voglio bene, nel 1977); personaggio unico nel nostro panorama teatrale, il Cioni rappresenta un importante punto di riferimento per il lavoro di molti altri artisti successivi, e la sua influenza è tuttora ben lontana dal potersi dire esaurita. Analizzare il monologo corrispondente alla prima incarnazione scenica di questa potente maschera contemporanea, innescando poi un confronto con le sue successive e sempre calibrate apparizioni, corrisponde a un’indagine quasi del tutto inedita, di cui il presente volume vuol costituire un primo contributo.

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Igor Vazzaz, critico teatrale e docente a contratto presso l’Università di Pisa, da anni collabora con testate nazionali e locali scrivendo di arti sceniche, musica, serialità televisiva, sport e non solo. Dal 2012 si occupa di formazione critica e del pubblico, sia cooperando al progetto Scrivere di teatro promosso da Fondazione Toscana Spettacolo sia mediante iniziative legate alla rivista indipendente lo sguardo di Arlecchino, fondata nel 2015 assieme ad alcuni colleghi, allievi e artisti. Ha pubblicato e curato volumi e saggi sul comico contemporaneo d’area toscana e non solo (Comicità negli anni Settanta. Percorsi eccentrici di una metamorfosi tra teatro e media, Pisa, ETS, 2005), sulla televisione e sulla scena amatoriale (Il teatro amatoriale nella provincia di Lucca. Le compagnie, le terre, Lucca, Living, 2012). Cantante e compositore, si interessa di musica cantautorale e folk, italiano e internazionale; nel 2013 ha pubblicato l’album Nonostante Maria (va tutto bene) con il gruppo Tarantola 31 e, di recente, sta lavorando alla prima incisione della formazione La Serpe d’Oro. Nel 2016 ha debuttato in scena, assieme all’attore e regista svizzero Daniele Bernardi, con Io, Pierre Rivière, avendo sgozzato mia madre, mia sorella e mio fratello…, spettacolo teatrale da cui sta per trarre un disco.